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I PROGETTI IN AMBITO PENALE ALLA CASA: LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ E MESSA ALLA PROVA

La Casa della Carità si spende affinché il principio costituzionale di una pena che sia rieducativa venga concretizzato, per esempio attraverso i lavori di pubblica utilità e messa alla prova.

L’articolo 27 della Costituzione Italiana prevede che le pene per chi ha commesso un reato tendano alla sua “rieducazione”. La Casa della Carità, attraverso alcuni progetti sociali e culturali, si spende per concretizzare questo principio.

Dal 2011, per esempio, la Fondazione ha scelto di essere uno degli enti convenzionati con il Tribunale di Milano per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità e dal 2018 della messa alla prova relativi ai reati di guida in stato di ebbrezza e guida sotto effetto di stupefacenti.

In questi anni sono state circa 250 le persone che hanno svolto i lavori di pubblica utilità alla Casa: uomini, la maggioranza, e donne; italiani e stranieri; persone appartenenti ai più diversi strati sociali, con storie e vite diversissime.

Dal dovere al cambiamento

«All’inizio dei “lavori” tutti, chi più chi meno, sono sufficientemente consapevoli di avere messo in pericolo la loro stessa vita e quella degli altri, ma tutti hanno voglia di levarsi presto il “problema” e riottenere così la patente e l’autovettura sequestrata. Così gli “LPU” – con buona lena, contando i giorni e le ore che mancano alla fine – affrontano i compiti che vengono loro assegnati dai responsabili dei servizi a cui sono stati affidati. Ma poi, man mano che passa il tempo, si entusiasmano, si affezionano agli ospiti e agli educatori, organizzano festicciole, versano lacrime di riconoscenza!», a raccontarlo è Milena Occhielli, storica volontaria della Fondazione, che fino al 2023 si è occupata di raccogliere le richieste e orientare chi doveva svolgere i lavori di pubblica utilità alla Casa.

«Alla fine del percorso – dice ancora Milena – nella maggioranza dei casi, gli LPU si ritrovano così persone diverse, pienamente consapevoli del danno da loro arrecato alla comunità, contenti di aver fatto un’esperienza che li ha fatti crescere umanamente. Tutti promettendo di ritornare a salutare o addirittura di venire a fare volontariato, anche se poi la vita impone loro altre scelte. Certo un gran bel risultato per loro e per Casa della Carità e fonte di grande soddisfazione da parte della sottoscritta».

Dalla Riforma Cartabia nasce il progetto “TAG – Tutta un’Altra Giustizia”

Da ottobre 2023, i lavori di pubblica utilità (LPU) e messa alla prova (MAP) rientrano sotto il cappello del progetto “TAG – Tutta un’Altra Giustizia, nato sul territorio della Città Metropolitana di Milano per rispondere alla crescente richiesta di percorsi di giustizia di comunità emersa con la Riforma Cartabia della giustizia e che vede la partecipazione, insieme alla Casa della Carità, di Associazione Ciessevi Milano – ETS, Comune di Milano, Consorzio Vialedeimille cooperativa sociale Onlus, Factory s.c.s. impresa sociale, Farsi Prossimo Onlus.

Con il Progetto TAG viene introdotta una vera e propria presa in carico educativa della persona sottoposta alla misura dei lavori di pubblica utilità o messa alla prova, evidenziando così il lavoro svolto dagli enti ospitanti dall’inizio della misura fino alla relazione conclusiva.

«Spesso chi arriva qui per svolgere i lavori di pubblica utilità o messa alla prova sente su di sé un pregiudizio per quello che ha fatto e quindi le sigle “LPU” o “MAP” diventano uno stigma per queste persone. Ma nell’incontro con loro prima di iniziare i lavori, scopriamo chi c’è veramente dietro quelle sigle e si tratta spesso di persone che hanno molte fragilità, soprattutto quelle più giovani. Per questo durante il colloquio, nell’immaginare la collocazione che ognuna di loro può avere nella Casa durante lo svolgimento dei lavori, cerchiamo di fare in modo che la loro esperienza qui non sia solo un’incombenza da sbrigare, ma un’opportunità di crescita», afferma Iole Romano, referente del Progetto TAG per la Casa della Carità.


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