La Casa della Carità si spende affinché le pene siano rieducative, come prescritto dalla Costituzione italiana.
La Casa della Carità si spende affinché le pene siano rieducative, come prescritto dalla Costituzione italiana. Per questo, la Fondazione realizza progetti educativi per detenuti ed ex detenuti e progetti in ambito penale, dentro e fuori dal carcere: lavori di pubblica utilità, messa alla prova, volontariato.
Progetti educativi con detenuti ed ex detenuti: volontariato
La Casa della Carità promuove attività di volontariato con detenuti ed ex detenuti del Carcere di Bollate, che garantiscono la loro presenza in diversi servizi:
- portineria
- docce
- pulizia degli ambienti
- accompagnamento anziani
Si tratta di persone in regime di “Articolo 21”, che hanno cioè la possibilità di uscire dal carcere per svolgere un’attività lavorativa; in permesso, che hanno il volontariato nel percorso di riabilitativo; in affidamento, quando hanno finito di scontare la pena ma il giudice ha prescritto loro un’attività di volontariato.
Detenuti ed ex detenuti sono stati anche protagonisti di attività di volontariato durante i progetti di accoglienza estiva dei profughi in arrivo a Milano, che la Casa della Carità ha portato avanti dal 2014 al 2016 con gli Oratori di Affori e Bruzzano. In quella occasione, i volontari si sono occupati principalmente di pulire e sistemare i locali, ma c’è stato anche chi ha offerto il suo supporto come traduttore.
Lavori di pubblica utilità e messa alla prova
Il Lavoro di pubblica utilità (Lpu) è una sanzione penale che può sostituire la pena. La misura è applicata ai reati previsti dal Codice della Strada (guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) e consiste nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività.
L’attività si può svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti e organizzazioni di assistenza sociale o volontariato. Dal 2011, la Casa della Carità ha scelto di essere uno di questi enti e ha firmato una convenzione con il Tribunale di Milano per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità relativi ai reati di guida in stato di ebbrezza e guida sotto effetto di stupefacenti, perché crede nell’importanza di scontare pene formative e riparative e non punitive.
Dal 2018, inoltre, la Fondazione ha introdotto la possibilità di svolgere i lavori di pubblica utilità inerenti al nuovo istituto (2014) della “messa alla prova” per adulti, una forma di esecuzione in area penale esterna di sanzioni per reati di minore allarme sociale.
Nella messa alla prova, su richiesta dell’imputato, il procedimento penale è sospeso nella fase di primo grado. L’imputato è quindi affidato all’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) per l’esecuzione, obbligatoria e gratuita, di un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività, che può essere svolto presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato.
“Grazie a questo progetto ho capito
Matteo, partecipante al progetto SMART
che sono io il protagonista della mia vita
e del mio cambiamento”.
Progetti territoriali dedicati ai giovani
Dal 2019, la Casa della Carità promuove alcuni progetti territoriali in ambito penale, dedicati in particolare ai giovani.
Il progetto “Sm.A.R.T. – Servizio Minori Ambito Rete Territoriale”, per esempio, incoraggia percorsi di inclusione per minori e giovani adulti – italiani e stranieri, maschi e femmine – sottoposti alla misura della messa alla prova.
Operatori e operatrici della Casa della Carità sostengono la fase post-penale di reinserimento e inclusione sociale dei protagonisti, per favorire un cambiamento positivo. Nella consapevolezza che “il dopo” sia un momento decisivo in cui si giocano non solo il tasso di recidiva, ma la loro vita stessa.
Gli obiettivi concreti del percorso sono costruiti insieme ai ragazzi sulla base dei loro bisogni e necessità, intessendo una relazione di fiducia e condivisione.
I giovani coinvolti possono così sperimentare temi come la riflessione e la cura di sé e la possibilità di “ripagare la società” con azioni di volontariato. Accedono inoltre a opportunità di:
- orientamento scolastico
- supporto nella ricerca di soluzioni abitative
- inserimento lavorativo e accompagnamento legale
Fondamentale è il lavoro con la rete di riferimento dei ragazzi e con gli altri enti coinvolti nel progetto:
Sempre dal 2019, inoltre, la Casa della Carità partecipa ad “Art Work Uepe”. Un progetto per la promozione del re-inserimento socio-lavorativo, come misura alternativa alla detenzione, di detenuti in carico all’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Milano.
Particolare attenzione viene posta alle fragilità legate alla dipendenza o all’esperienza migratoria.
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Per informazioni sui lavori di pubblica utilità e messa alla prova alla Casa della Carità scrivi a: lpu@casadellacarita.org