Incontri

CASE DELLA COMUNITÀ: UN’OCCASIONE DA NON SPRECARE

Lunedì 19 febbraio l’associazione Prima la comunità propone un convegno per riflettere sul rapporto tra salute, territorio e comunità

Ragionare su temi come salute, territorio e comunità, concentrandosi in particolare sulla novità delle Case della comunità, da considerare come un’occasione da non sprecare. L’appuntamento è promosso da sette enti del Terzo settore impegnati da anni a diffondere una diversa idea di salute, intesa non solo come assenza di malattia, ma come stato di benessere cui concorrono diversi fattori sociali e culturali.

Il convegno “Salute, Territorio, Comunità. Come non sprecare l’occasione delle Case della comunità” si terrà a Roma, lunedì 19 febbraio, dalle 9:45 alle 16:30, presso la sede nazionale delle ACLI, in via Giuseppe Marcora 19.

L’incontro è promosso da:

  • Associazione Prima la comunità ETS (ente coordinatore)
  • ACLI, Associazioni cristiane lavoratori italiani
  • Cittadinanzattiva
  • CNCA, Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza
  • CSVnet, associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato
  • Forum diseguaglianze diversità
  • MOVI, Movimento di volontariato italiano

Saranno una ventina i relatori che prenderanno la parola, esponenti non solo del Terzo settore, ma anche del mondo accademico, di quello istituzionale e delle professioni. Tra essi l’ex ministro della Salute e docente dell’Università Cattolica, Renato Balduzzi, il direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Domenico Mantoan, e i professori Mauro Ceruti dello IULM di Milano e Marco Frey dell’Istituto superiore Sant’Anna di Pisa.

«Proponiamo questo incontro – spiega don Virginio Colmegna, presidente di Prima la comunità – perché riteniamo sia davvero importante creare un movimento ampio intorno alle Case della comunità. Queste non sono solo un cambiamento nominale, ma sono un’innovazione che trasforma il rapporto tra salute, territorio e comunità realizzando una piena integrazione tra sociale e sanitario. Tutto ciò richiede un’impellente esigenza di mobilitazione perché questo modo di intendere la salute produce coesione e benessere, contrasta la logica delle prestazioni e del mercato e ha a che fare con l’universalità dei diritti e il superamento delle diseguaglianze.

«Le Case della comunità sono un tassello fondamentale per rinnovare il nostro modello di welfare sociale – ha dichiarato il Vicepresidente nazionale delle ACLI con delega al Welfare, Antonio Russo – e ricucire gli strappi di un Servizio Sanitario Nazionale che è entrato in crisi già molti anni prima della pandemia ma che con l’emergenza covid ha mostrato tutti i suoi punti deboli. C’è bisogno di una presa in carico del paziente a 360° gradi, non è più pensabile che si dividano i bisogni più elementari, come quello di un’abitazione o di un pasto caldo, da quelli altrettanto fondamentali, legati alla salute. Le Case della comunità, già il nome lo dice chiaramente, vogliono accogliere e far sentire davvero a casa ogni paziente, offrendo un percorso di cura mirato e personale che non lasci indietro nessun aspetto».

L’incontro potrà anche essere seguito sul canale YouTube di Prima la comunità.


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