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MSNA- minori stranieri non accompagnati: chi sono, come arrivano e perché

Chi sono i minori stranieri non accompagnati (MSNA)? Leggi l’articolo per scoprire i diritti, spesso negati, di ragazze e ragazzi che arrivano in Italia da soli e il contributo della nostra Fondazione.

I cosiddetti “MSNA – minori stranieri non accompagnati” che arrivano in Italia da soli, senza genitori o altri adulti di riferimento, sono oggi una delle categorie maggiormente vulnerabili, a rischio di esclusione sociale, discriminazioni, sfruttamento e devianza. Hanno un bagaglio di vita pesante alle spalle, costituito spesso da violenze, torture, schiavitù, privazioni e sono accomunati dall’esperienza di un viaggio lungo mesi, se non anni.

In Italia questi giovani affrontano sfide dell’integrazione decisive per il loro futuro, dall’apprendimento della lingua all’inserimento scolastico e lavorativo. Sono sfide da superare per non rimanere sospesi in un limbo e poter invece raggiungere una piena inclusione sociale, sentendosi parte attiva e responsabile della comunità territoriale di accoglienza.

MSNA: chi sono i minori stranieri non accompagnati

Con l’espressione “minori stranieri non accompagnati” (MSNA), in ambito europeo e nazionale, si fa riferimento alle persone minori di 18 anni, cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea o apolidi, che si trovano, per qualsiasi causa, sul territorio nazionale o europeo senza assistenza e rappresentanza legale da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili.

Secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia al 30 novembre 2023 sono 24.215, per l’88,72% maschi.

Le fasce d’età sono così distribuite:

  • 17 anni – 45,09%
  • 16 anni – 27,24%
  • 15 anni – 12%
  • 7-14 anni – 13,91%
  • 0-6 anni – 1,76%

Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, la maggior parte dei ragazzi stranieri arrivati soli in Italia è di nazionalità egiziana (20,03%), seguono ucraini (17,28%), tunisini (10,28%), gambiani (8,77%) e guineani (8,52%).

Da dove arrivano i MSNA e perché

Le motivazioni che spingono questi ragazzi a partire sono principalmente di ordine economico. Come riferisce il coordinatore della struttura della Casa della Carità che accoglie i minori stranieri non accompagnati: «Soprattutto per quanto riguarda l’Egitto, l’Italia è conosciuta grazie ai racconti positivi dei coetanei già partiti e di coloro che vivono qui da tempo. E più aumentano le voci, più il viaggio sembra essere facile e fa meno paura. Per questo molte famiglie mandano qui i figli, con l’obiettivo di ottenere un miglioramento della propria condizione economica.

Una dinamica rafforzatasi con l’avvento dei social media, dove quotidianamente i ragazzi che sono in Italia pubblicano foto o video dove ostentano un’immagine di sé di successo, che però spesso non corrisponde alla realtà.

In alcuni paesi, come l’Albania, sembra invece che vengano messe in atto vere e proprie strategie: i ragazzi vengono mandati in Italia a trascorrere gli ultimi anni prima della maggiore età, per formarsi in un sistema scolastico migliore e che può offrire loro più scelta, per poi tornare in patria a lavorare.

Ma se è vero che fino a qualche anno fa a partire erano i figli considerati più forti e più sicuri di farcela, negli ultimi tempi arrivano anche i ragazzi più fragili o con problematiche psichiche, considerati spesso un peso dalle famiglie.

Il sistema di accoglienza dei MSNA in Italia

La tutela e la protezione dei minori stranieri non accompagnati in Italia sono assicurate da molteplici disposizioni, tra le quali principalmente il Testo unico in materia di immigrazione (D.Lgs. n. 286/1998), il relativo regolamento di attuazione (D.P.R. n. 394/1999); il regolamento 535/1999 concernente i compiti del Comitato per i minori stranieri.

L’Italia, inoltre, è l’unico paese Europeo che nel 2017, con l’approvazione della legge n. 47, la c.d. “Legge Zampa”, si è dotato di una normativa specificamente rivolta ai minori stranieri non accompagnati, introducendo significative modifiche al complesso della normativa vigente con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di tutela riconosciuti in loro favore.

In particolare, la legge introduce esplicitamente il divieto assoluto di respingimento alla frontiera dei MSNA.

Al minore straniero non accompagnato che fa ingresso in Italia, pertanto, potranno essere riconosciuti alternativamente seguenti permessi di soggiorno:

  • permesso di soggiorno per minore età, il quale può essere richiesto direttamente dal minore, o dall’esercente responsabilità genitoriale, anche prima della nomina del tutore;
  • permesso di soggiorno per motivi familiari, rilasciato al minore infraquattordicenne affidato o sottoposto alla tutela di un cittadino italiano con cui convive o al minore ultraquattordicenne affidato o sottoposto alla tutela di un cittadino italiano o di un cittadino straniero regolarmente soggiornante con cui convive.

Entrambi i permessi di soggiorno sono validi fino al compimento della maggiore età.

Per quanto riguarda l’ospitalità dei MSNA, è prevista una fase di prima accoglienza in strutture governative ad alta specializzazione e cui segue un’accoglienza di secondo livello nell’ambito del SAI (Sistema di Accoglienza e Inclusione) gestito dai comuni. 

Le nuove normative

A seguito di un decreto del Governo Meloni entrato in vigore a ottobre 2023, è stato previsto che, in caso di necessità, i prefetti siano autorizzati a sistemare i MSNA di 16 e 17 anni in Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) per adulti per un massimo di 90 giorni.

Secondo l’ONG Save the Children “la permanenza protratta in promiscuità presso le strutture di prima accoglienza per adulti rappresenta un serio rischio per un minorenne, in termini di possibilità di subire danni e incorrere in situazioni di sfruttamento. Inoltre, tale permanenza rischia di creare ulteriori difficoltà nel percorso di integrazione: ansia e frustrazione, un prolungato senso di precarietà che può spingere all’allontanamento dalle strutture, ma soprattutto ritardi nell’accesso a diritti fondamentali, come l’istruzione, la tutela, il ricongiungimento con i propri cari o l’inserimento lavorativo”.

Cambiamenti anche per quanto riguarda l’accertamento dell’età: se, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati, v’è dubbio sul fatto che la persona sia effettivamente minorenne, l’autorità di pubblica sicurezza può disporre immediatamente lo svolgimento di accertamenti sanitari volti a determinare l’età dandone comunicazione alla Procura della Repubblica. Fino a ora, invece, questi accertamenti potevano avvenire solo previo provvedimento della Procura e con ulteriori specifiche garanzie riguardo le modalità.

Inoltre, come riporta il sito OpenPolis, nel 2017 una commissione di inchiesta parlamentare ha sostenuto che gli esami previsti dalla nuova normativa, come i rilevamenti radiografici, possono avere un margine di errore consistente (fino a 2 anni), se non sono accompagnati da un approccio multidisciplinare.

L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati alla Casa della Carità

Nel quartiere milanese di Ponte Lambro ha sede Casa Francesco, la risposta della Casa della Carità al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati.

Educatrici ed educatori di Casa Francesco accompagnano questi ragazzi all’autonomia, sostenendoli in varie attività:

  • consolidamento della lingua italiana
  • accesso ai corsi di formazione professionale
  • inserimento lavorativo
  • ricerca di un’abitazione
  • regolarizzazione dei documenti

Un elemento fondamentale del progetto educativo è la ricerca della casa. I giovani ospiti sono seguiti dagli operatori o partecipano a percorsi formativi per capire meglio cosa significa cercare casa in una città come Milano, dove e come farlo, come sostenere un affitto. In questo ambito, Casa Francesco collabora con altri enti del Terzo Settore che, mettendo a disposizione appartamenti a prezzi agevolati, cercano di facilitare il passaggio dalla comunità alla vita autonoma. 

Prima di essere minori stranieri non accompagnati, gli ospiti di Casa Francesco sono innanzitutto adolescenti, che tuttavia non hanno vissuto appieno la loro giovane età. Nel Paese d’origine, infatti, questi ragazzi hanno magari iniziato a lavorare molto presto, per rispondere alle necessità economiche delle famiglie.

In Italia arrivano quasi sempre con un mandato ben preciso: guadagnare e mandare a casa i soldi. Per questo, il progetto educativo di Casa Francesco prevede anche attività ricreative, sportive e occasioni di svago, così che i ragazzi possano sperimentarsi, conoscersi meglio e riscoprire un’età sconosciuta.

Possiamo aiutarti?

Per segnalazioni sulla presenza di minori stranieri non accompagnati sul territorio del Comune di Milano, richieste di consulenza e/o di intervento è possibile rivolgersi al Centro Servizi MSNA di Via Zendrini, 15 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, prendendo un appuntamento ai numeri:

  • 02 88466513
  • 02 4123395 
  • 338 5055722

O scrivendo una e-mail a: milano.msna@comune.milano.it

Il centro rimane presidiato anche durante le ore notturne e nei giorni festivi per le attivazioni in emergenza e per le segnalazioni delle Forze dell’Ordine, della Magistratura o di altri Enti Istituzionali (ATS, Aziende Ospedaliere, Uffici dell’Amministrazione Comunale, etc.) operanti sul territorio cittadino. Per le emergenze utilizzare il seguente recapito: 338.5055722

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