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Povertà infantile: concluso QuBì

Si è concluso lo scorso 31 dicembre QuBì, il programma promosso da Fondazione Cariplo per il contrasto alla povertà infantile, che vede la partecipazione Casa della Carità fin dall’inizio con attività in ambito educativo e scolastico e sulla salute.

Si è concluso lo scorso 31 dicembre QuBì, il programma promosso da Fondazione Cariplo (con il sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam), attivo nella città di Milano dal 2017 con l’obiettivo di rafforzare la capacità di contrasto della povertà minorile.

La Casa della Carità, che fa parte della rete di “QuBì Padova”, partecipa al progetto fin dagli esordi, promuovendo anche attività e iniziative dedicate ai bambini, soprattutto in ambito educativo e scolastico, e alle famiglie che vivono in una situazione di disagio socio-economico, con una particolare attenzione al tema della salute.

I progetti di QuBì con le scuole del quartiere

Nell’ambito del programma QuBì, nell’anno scolastico 2021-2022 e nel primo quadrimestre del 2022-2023, la Biblioteca del Confine della Casa della Carità ha promosso alcune attività di promozione della lettura con la scuola dell’infanzia “De Curtis”, che ha sede nel Quartiere Adriano.

Insieme a questo istituto, nel progetto sono stati coinvolti anche i piccoli alunni delle scuole dell’infanzia “Carnovali” e “Largo Bigatti”, che sono temporaneamente ospitate nell’edificio della De Curtis, offrendo così queste attività integrative a dei bambini che altrimenti non ne avrebbero beneficiato.

«Le competenze di lettura, comprensione e produzione linguistica scritta, la cosiddetta “literacy”, sono un elemento fondamentale per lo sviluppo della persona, a partire dalle fasce più giovani della popolazione insieme agli adulti di riferimento. E in un contesto come il nostro, dove c’è una forte presenza di bambini con background migratorio, la literacy è un fattore di sviluppo estremamente importante», esordisce Cecilia Trotto, responsabile della Biblioteca del Confine.

Che spiega: «Per questo, all’interno del programma QuBì, abbiamo proposto attività utili ad attivare, anche in bambini molto piccoli, delle competenze linguistiche e di lettura».

Le azioni messe in campo

Diverse le azioni messe in campo dalle bibliotecarie della Casa della Carità, Cecilia Trotto e Chiara Mazzucco, che sono state affiancate anche da professioniste esterne.

Paola Rauzi, esperta del circolo LaAV – Letture ad Alta Voce nella formazione di bambini e adulti ha proposto delle attività sulla lettura ad alta voce, appunto, anche in lingua straniera sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza. Un’attività pensata inizialmente per gli adulti, che è stata però realizzata insieme ai bambini per venire incontro alle esigenze espresse dalla scuola.

Un’altra attività proposta è stata l’utilizzo del “Kamishibai”, una forma di narrazione di origine giapponese che utilizza immagini stampate che vengono mostrate all’interno di un teatrino di legno portatile. «Grazie allo strumento del Kamashibai, che si presta molto, a questa attività hanno partecipato anche bambini con difficoltà linguistiche o cognitive. E, sempre rispondendo a un’esigenza espressa dalla scuola, siamo riuscite a fare questi laboratori anche nei giorni di presenza di bambini con disabilità», spiega Chiara Mazzucco.

Insieme a Martina Mangano, illustratrice e arte terapeuta, è stata invece proposta l’attività dei “libri senza parole”. «Partendo dalle illustrazioni del volume “La luna tra le pagine” di Bruno Munari, ogni bambino, secondo la sua fantasia, ha realizzato il suo libro senza parole e ne sono scaturite tante storie diverse, che son andate anche oltre nostre aspettative. La creazione del proprio libro consente ai bambini di acquisire familiarità con i libri fin dalla tenera età», racconta Cecilia.

Che conclude: «La nostra idea è di prolungare alcune iniziative e proporre altri laboratori con i libri senza parole, extra progetto, in particolare in occasione della Giornata della lingua madre del 21 febbraio, promossa dal progetto Mamma Lingua, nell’ambito delle attività legate al multilinguismo e alla narrazione interculturale, coinvolgendo gli alunni delle scuole del quartiere insieme ai piccoli ospiti della Casa”.

Approfondisci

Visita la pagina della Biblioteca del Confine e scopri tutte le attività. Clicca qui.


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