La Casa della Carità aderisce alla campagna “5 per mille, ma per davvero”, lanciata da Vita Non Profit e oltre 60 organizzazioni del Terzo Settore, per chiedere l’abolizione del tetto al 5×1000.
Nell’ultima annualità (2024 su redditi 2023), i contribuenti italiani attraverso il 5 per mille hanno destinato la cifra di 603,9 milioni di euro, ma alle organizzazioni sociali scelte dai cittadini arriveranno solo 525 milioni, ovvero 79 milioni in meno rispetto alla volontà di quasi 18 milioni di contribuenti che hanno aderito alla misura.
Questo accade perché il tetto fissato dallo Stato stabilisce un limite massimo alle risorse che possono essere effettivamente distribuite a enti del terzo settore, organizzazioni di volontariato o che si occupano di ricerca, assistenza, solidarietà, sport, tutela dell’ambiente e cultura. Quindi una parte dei fondi che le cittadine e i cittadini scelgono di destinare non viene erogato.
In questo modo, la volontà dei contribuenti non viene rispettata e si limita la capacità degli enti del terzo settore di generare impatto sociale.
Per questo, la Casa della Carità aderisce alla campagna “5 per mille, ma per davvero”, promossa da VITA non profit e oltre 60 enti del terzo settore italiano, per chiedere alla Presidente del Consiglio, al Governo e al Parlamento di adoperarsi eliminare il tetto al 5×1000.
L’appello “5 per mille, ma per davvero”
Onorevole Presidente del Consiglio, Onorevoli Membri del Governo e del Parlamento, con questo appello richiamiamo con forza e con spirito di collaborazione istituzionale, la vostra attenzione su un’urgenza concreta, condivisa da 18 milioni di cittadini/contribuenti che nell’ultimo anno hanno aderito al 5 per mille e da migliaia di enti del Terzo settore: l’eliminazione del tetto che impedisce la distribuzione di tutte le risorse destinate al 5 per mille.
Il 5 per mille è una straordinaria espressione di libertà, impegno civile e sussidiarietà fiscale. Ogni anno milioni di contribuenti scelgono di destinare una quota delle proprie imposte a enti che si occupano di volontariato, ricerca, assistenza, solidarietà, sport, tutela dell’ambiente e cultura. Tuttavia, da anni il tetto imposto alla somma complessiva che lo Stato è disposto a erogare limita la reale efficacia del 5 per mille.
Togliere il tetto non significa introdurre una nuova spesa. Significa rispettare le scelte dei cittadini, senza filtri e senza riduzioni, restituendo coerenza a un meccanismo che è già equo, partecipativo e trasparente. Significa sostenere concretamente gli enti beneficiari, che svolgono un ruolo insostituibile nei territori: nelle periferie urbane, nelle aree interne, nei quartieri fragili delle nostre città, accanto alle persone più vulnerabili, nella ricerca scientifica e sanitaria.
Gli enti del Terzo settore non chiedono privilegi, ma strumenti per poter continuare a garantire cura e innovazione sociale nei tantissimi ambiti in cui operano. Significa rispondere ai bisogni di milioni di cittadini che beneficiano direttamente dei progetti sostenuti con il 5 per mille: anziani, persone con disabilità, giovani, famiglie in difficoltà, malati, persone escluse o senza voce.