Percorsi riabilitativi individualizzati per persone con disagio psichico
Il progetto R3 – Insieme per la recovery nasce nel 2024 in risposta all’avviso pubblico del Comune di Milano, che chiedeva la disponibilità di enti del terzo settore cittadino alla co-progettazione di azioni integrate nell’area della salute mentale, finalizzate all’attuazione dell’operazione “vivere in salute mentale – interventi per percorsi di empowerment per cittadini con disagio psichico”.
Il progetto recupera e amplia il precedente “R2: Recovery in rete” che, sempre in coprogettazione con il Comune di Milano, aveva visto la sperimentazione del budget di salute in salute mentale.
Destinatarie dell’iniziativa sono persone con patologia psichiatrica, che non siano in acuzie e non abbiano avuto ricoveri negli ultimi mesi; persone con disagio psichico adatti a intraprendere un percorso territoriale di inclusione e persone con disagio psichico in uscita dal carcere.
Insieme per la recovery – L’intervento
Le aree di intervento del progetto R3, che riprendono quelle del patto cittadino sulla salute mentale, sono:
- l’abitare
- il lavoro
- gli interventi a favore di persone in dimissione dal carcere o dalle rems
Figura chiave della metodologia di intervento è quella del case manager come “facilitatore creativo” del progetto individualizzato. Il case manager funge da regista e svolge un ruolo fondamentale di raccordo di tutta l’équipe multidisciplinare che ruota intorno alla persona.
Come richiesto dalle ASST, i case manager opereranno all’interno delle equipe dei CPS – Centri Psico Sociali, così da svolgere un ruolo fondamentale di unione tra l’intervento di cura e quello socio-assistenziale. Insieme all’équipe curante viene così costruito il progetto individualizzato, attivando le diverse opportunità offerte dal progetto.
Più nel dettaglio:
Nell’area abitare sono messi a disposizione 11 posti letto per persone che necessitano di individuare soluzioni abitative in housing protetto con la presenza di figure educative. Inoltre è prevista la possibilità di effettuare sostegno al percorso domiciliare della persona presso la propria abitazione, attraverso figure di supporto educativo e/o assistenziale.
Ulteriori azioni sono legate alla possibilità di sviluppare la rete della persona, con interventi mirati di sviluppo di comunità in particolare in quartieri complessi che vedono un’alta percentuale di persone con sofferenza psichica (Molise Calvairate, Crescenzago, Niguarda, Quarto Oggiaro).
Sono previste inoltre opportunità di socializzazione, quali laboratori espressivi, uscite culturali e gite, oltre che sostegno psicologico ai familiari.
L’innovativa figura dell’ESP – Esperto di Supporto tra Pari
Altro elemento distintivo del progetto è il coinvolgimento nel partenariato di enti del terzo settore che hanno già inserito nel proprio organico la figura dell’ESP – Esperto di Supporto tra Pari, che svolgerà interventi individuali e sarà un facilitatore nell’ambito di iniziative di gruppo formative e/o ricreative.
Il progetto prevede inoltre un “budget diretto al destinatario” che verrà attivato al bisogno dal case manager sulla base delle necessità emerse nel percorso individualizzato del paziente, e potrà essere utilizzato ad esempio per rimborso di spese di trasporto, per acquistare buoni spesa, per copertura dell’iscrizione a corsi o iniziative esterne al progetto ecc.
Per l’area del lavoro, l’intervento tiene come priorità la necessità di individuare meccanismi di ricomposizione rispetto alla complessità della rete dei Servizi per il lavoro in salute mentale che vede Regione Lombardia e Città metropolitana, il Servizio Celav del Comune di Milano, le ASST con i Poli Lavoro, le Agenzie accreditate e le Cooperative sociali, Fondazioni e Associazioni del territorio.
Potrà favorire la costruzione di strumenti condivisi e comuni come uno spazio digitale in cui raccogliere, catalogare e rendere disponibili proposte di formazione, volontariato, tirocinio, lavoro.
Dal punto di vista degli interventi il lavoro e la formazione saranno uno degli assi su cui si potrà articolare il budget di salute della persona, sempre nel momento in cui verrà individuata dal case manager in raccordo con l’équipe dell’ASST, l’opportunità di un’esperienza di tipo formativo o lavorativo.
Il progetto offrirà opportunità che vanno dal bilancio delle competenze ad azioni formative sulle soft skill, sulla creazione di orti e giardini o più professionalizzanti come la ristorazione o la job station.
Nel partenariato sono presenti 2 enti accreditati in Regione Lombardia per la formazione e per il lavoro, che apriranno alla possibilità di agganciare ulteriori risorse a favore del beneficiario attraverso il sistema dotale lombardo.
Sarà inoltre favorito il raccordo con il progetto già finanziato da Regione Lombardia “Lavorare in salute” che vede la partnership di 5 realtà del terzo settore e del Comune di Milano.
Si prevedono risorse per le indennità di tirocinio, sia di tipo propedeutico risocializzativo che ti tipo extracurriculare professionalizzanti.
Un’attenzione particolare sarà inoltre rivolta al tema del mantenimento del posto di lavoro.
L’area carcere
Per quanto concerne l’area carcere e le REMS, sono stati pensati interventi che utilizzano la stessa metodologia del budget di salute con lo specifico coinvolgimento di alcune realtà partner che già operano all’interno degli Istituti penali milanesi, e sono quindi portatori di competenze specialistiche sul tema della salute mentale in carcere.
In particolare l’intervento si svilupperà in raccordo con i Centri diurni interni agli Istituti di pena rivolti alle persone con disagio psichico, con un accompagnamento educativo e psicologico al momento del reinserimento per fine pena o al momento della concessione di misure alternative. Particolare attenzione sarà data al raccordo tra i servizi dell’ASST interni agli Istituti e i CPS territoriali per l’aggancio dei pazienti. Il Servizio supporterà il processo di reintegrazione territoriale attraverso l’identificazione di opportunità abitative, lavorative e risocializzative che sostengano il percorso di reinserimento.
Particolare attenzione verrà data alla possibilità di sperimentare percorsi di trattamento intensivi e di aggancio territoriale a favore di giovani pazienti borderline a rischio autolesivo e suicidiario anche con l’utilizzo della metodica attiva della DBT (dialectical behavior therapy), cercando di ridurre il più possibile il periodo di incarcerazione e favorendo il percorso di budget di cura territoriale.
Territorio
Il progetto propone un intervento a livello cittadino quindi in stretta collaborazione con tutti i DSMD delle ASST afferenti alla città di Milano: Santi Paolo e Carlo, Fatebenefratelli e Sacco, Policlinico e Niguarda.
I partner dispongono di numerose sedi a livello cittadino e sono radicati in tutti i municipi milanesi.
I partner
- Consorzio SIR (ente capofila)
- Fondazione Casa della Carità
- Cooperativa Lotta contro l’emarginazione onlus
- A&I
- Associazione Progetto ITACA
- Proges, Seriana 2000
- Fondazione Aiutamoli
- Associazione Aiutamoli
- Associazione Contatto APS per la promozione delle Reti Sociali Naturali
- Zuccheribelli APS-ETS
- Il Giardino degli aromi APS-ETS
- Crea onlus
- Comunità del Giambellino
- Ripari, Sociosfera e Prossimità
Rete
- Le 4 ASST Milanesi
- Filo di Arianna
- Associazione Diversamente
- Fondazione Bertini Malgarini onlus
- Associazione Vanghè
- Psiche Lombardia
- Consorzio Farsi Prossimo
- Rete utenti Lombardia
- La salute in testa
- Caritas Ambrosiana
- La Tartavela
- Art up