Nel 2023 la Casa della Carità ha risposto alla fragilità crescente della città metropolitana di Milano.

Accoglienza

Sono state 9.046 le persone (5.112 uomini, 2.625 donne e 1.282 minori) aiutate nel 2024 dalla Casa della Carità. Di queste, 645 sono state quelle ospitate nella sede di via Brambilla e in tutte le altre sedi cittadine; 4.272 hanno usufruito dei servizi diurni della Fondazione (centro di ascolto, docce e guardaroba, sportello legale) e 4.580 sono state invece seguite sul territorio.

Nel 2024 il numero delle persone ospitate è stato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, mentre le attività diurne hanno apparentemente registrato un calo nel numero di persone aiutate. Questo dato è fortemente influenzato da una riorganizzazione dei servizi di accoglienza diurna che ha visto il cosiddetto “Malabrocca” fare da “filtro” delle persone che hanno chiesto aiuto alla Fondazione, riducendo drasticamente il numero di persone registrate presso il Centro di ascolto che, fino all’anno precedente, svolgeva anche la funzione di orientamento per chi non è ospitato all’interno della Casa.

A fare da contrappeso sono i numeri dello Sportello di tutela legale e dello Sportello per la residenza anagrafica Residenza-Mi. Nel primo caso, c’è stato un aumento delle persone seguite del 21,65% rispetto al 2023, trainato dalle richieste legate al flusso migratorio dal Perù, cominciato nel 2022. Nel 2024 il numero di persone peruviane che ha chiesto supporto legale è triplicato ulteriormente rispetto al 2023, raggiungendo quasi un migliaio di persone. Erano state 162 nel 2022 e xx nel 2023.

Lo sportello per la residenza anagrafica ha invece registrato una crescita del 128%. Questo risultato è stato possibile grazie anche alla messa online di una nuova piattaforma informatica che ha reso più semplice la prenotazione delle richieste di residenza: si pensi che in sole due giornate di apertura il servizio ha registrato circa 1.400 prenotazioni. Chi contatta lo sportello sono persone, italiane e straniere, che non hanno un posto dove poterla stabilire la residenza e per questo non accedono a quei diritti fondamentali e basilari che consentono di essere cittadini a pieno titolo. Per molte di loro, avere una residenza fittizia ha rappresentato una base di partenza per avviare un percorso di cittadinanza, perché, per esempio, grazie all’iscrizione anagrafica hanno potuto avere accesso alla graduatoria per l’ottenimento di una casa popolare.

Accademia

Il 2024 è stato un anno di consolidamento ed evoluzione anche per l’Accademia della Carità che, attraverso il lavoro con le scuole e con il territorio della Biblioteca del Confine, momenti di riflessione e dibatto pubblico e un festival di cinema, restituisce alla comunità l’operato della Fondazione.

Da segnalare, l’aumento del 60% le persone seguite dai laboratori terapeutici socializzanti e riabilitativi “MigrArte”. Da un lato, questo è stato possibile grazie all’ampliamento del ventaglio di attività proposte a supporto dei percorsi di inclusione e cura dedicati agli ospiti della Casa, che comprendono laboratori di arteterapia, teatroterapia, fotolinguaggio e calcio; dall’altro lato, grazie all’interazione sempre più stretta con le attività diurne, che ha permesso di rivolgere queste attività anche a persone che non abitano in Casa della Carità, quali ospiti di docce e guardaroba e del centro diurno per persone anziane del quartiere.

Anche la Scuola di italiano per stranieri, interamente gestita da persone volontarie, ha visto aumentare il numero dei partecipanti, che sono passati dai 129 del 2023 ai 207 del 2024, segno di un desiderio crescente di sentirsi parte della comunità, di migliorare la conoscenza dell’italiano per trovare lavoro e per avere una speranza di vivere meglio.

Approfondisci

  • Per leggere il testo completo del Bilancio di sostenibilità 2024 della Casa della Carità, clicca qui.